Descrizione
“Quando la terra era ancora sommersa dalle acque
e le tenebre la avvolgevano in attesa che comparisse la vita,
gli Antichi, i maestri senza nome e volto,
erano già là che attendevano,
eterni, detentori del grande segreto…”
dalla Memoria sacra di Erda Ha Shana
LA LEGGENDA COME FONTE DI ESPERIENZA
Il patrimonio dell’umanità non è costituito solo dai monumenti architettonici del passato: esiste un grande bagaglio tramandato dalla memoria storica dell’umanità, costituito dai miti e dalle leggende di tutti i popoli della terra, che accompagna la storia dell’uomo, pronto per essere interpretato e ricomposto come un enorme puzzle, geloso custode di millenari miti e di ancestrali insegnamenti.
È proprio da tale patrimonio che possiamo attingere per ricostruire i pezzi del nostro passato, in un percorso personale, alla ricerca delle nostre radici ma anche alla scoperta di noi stessi.
Le prime tracce della tradizione dello sciamanesimo druidico si perdono nella leggenda.
In effetti la prima forma di trasmissione dell’insegnamento di questa tradizione avvenne proprio sotto forma di leggenda, quando i primi druidi, probabilmente sentendo l’esigenza di raccogliere e fissare quell’esperienza spirituale che essi si trovavano a vivere da capostipiti, concepirono leggende allegoriche e significative che contenevano in sé i capisaldi della loro dottrina. Usarono così la leggenda per trasmettere i loro insegnamenti e dare continuità ad un’esperienza spirituale difficilmente traducibile in concetti.
Le leggende ruotano intorno ad una precisa esperienza spirituale, lo Shan, che nell’arcaica cultura dello sciamanesimo druidico rappresenta l’immaterialità dell’esistenza, il Mistero insito nella Natura, come il “Dreamtime” degli aborigeni australiani, che riveste un aspetto di natura storica e uno relativo all’esperienza spirituale.
Lo Shan è l’esperienza del Vuoto, inteso come l’assenza di qualsiasi concetto che possa definirlo;
un’esperienza interiore che lega tutte le tradizioni dei Popoli naturali del pianeta, se
pur chiamato con nomi diversi. Può essere associato al simbolo del Graal, massimo riferimento delle scuole esoteriche d’occidente. È il cuore pulsante dello sciamanesimo druidico, esperienza attorno cui è sorta e si è sviluppata la tradizione dei Nativi europei.
Per i primi druidi, la leggenda divenne uno strumento di insegnamento e di coagulo sociale: all’inizio fu spontanea l’abitudine di raccogliersi attorno ai fuochi per sentire dai saggi i racconti delle leggende e ascoltarne gli insegnamenti impliciti che sarebbero serviti per affrontare nuovi campi di esperienza e misurarsi con la realtà in tutti i suoi aspetti, da quello filosofico a quello sociale.
Anche in seguito, quando il rapporto magico e istintuale che i primi uomini vivevano con l’esistenza venne razionalizzato e vissuto in modo più consapevole, l’uso della leggenda non andò perso. La nuova civiltà che venne a crearsi, e che gettò le basi per le successive che diedero vita al mondo celtico, raccolse le leggende concepite in quella lontana epoca primordiale e ne formulò altre.
È suggestivo immaginare i druidi di quel popolo misterioso che eresse i megaliti, e di cui la storia non conserva memoria, mentre raccontano le loro leggende all’interno dei grandi cerchi di pietre, all’ombra dei templi megalitici.
Ci furono poi tempi in cui la tradizione druidica dovette essere occultata per meglio conservarla e preservarla da coloro che avevano interesse a distruggerla. Ed ecco che la leggenda assunse un ruolo molto importante: assicurare una continuità alla conoscenza ancestrale celata nell’allegoria dei miti.
Le leggende vennero conservate e tramandate per raggiungere individui di ogni tempo e trasmettere, nella suggestione del testo, le vicende storiche dell’umanità e l’antico insegnamento sciamanico. Infatti le leggende dello sciamanesimo druidico sono ricche di significati, interpretabili secondo i diversi approcci esperienziali di chi le legge.
Furono concepite leggende, come la leggenda del Siv’nul, che rispecchiano il dramma degli avvenimenti di epoche antiche e contemporaneamente contengono importanti insegnamenti per il ripristino di quella conoscenza ancestrale che diede origine in un lontano passato ad una mitica civiltà ricordata da molte tradizioni.
IL SIMBOLISMO ESOTERICO
I Popoli naturali di tutti i continenti conservano un bagaglio tradizionale custodito dagli
sciamani. Le scuole sciamaniche dei Popoli naturali manifestano la sintesi dei loro insegnamenti esoterici a mezzo di simboli, immagini e leggende allegoriche.
Il simbolo sintetizza, nella sua forma, un insieme di concetti riferiti ad un preciso insegnamento ed è una sollecitazione esperienziale che stimola un’intuizione interiore riferita all’archetipo racchiuso nel simbolo.
Nell’ambito dell’esperienza dei Popoli naturali, ogni scuola esprime un suo particolare simbolismo, sempre e comunque riferito allo sviluppo del rapporto con il trascendente.
Anche la leggenda è da interpretarsi come un simbolo esoterico, e come tale possiede tre significati che si sovrappongono uno sull’altro, interpretabili in tre diverse chiavi di lettura …..
INDICE:
DEDICA
INTRODUZIONE DEGLI AUTORI
CAPITOLO 1 – LA RUOTA FORATA
L’ORIGINE DELL’UMANITÀ
LA LEGGENDA DI KUID’HA
GLI ANTENATI
LA MADRE DI TUTTI I VIVENTI
LA LEGGENDA DEL DRAGO
LA PIETRA FORATA
IL DIO CELESTE E LA CITTÀ DEL DRAGO
CAPITOLO 2 – IL CANDELIERE
LA LEGGENDA DI TAH-AI
LA DANZA DI DALIAH
LA LEGGENDA DI ENUÈ
LA LEGGENDA DI RAEL
I QUATTRO FRATELLI
LA LEGGENDA DEL SIV’NUL
IL POTERE DEL CERCHIO
LA PORTA DI LUCE
KAL, IL PRIMO UOMO CHE MORÌ
IL SEGRETO DELLA TELA DEL RAGNO
MAHATI E IL TAMBURO SACRO
CAPITOLO 3 – LA SPADA
LA LEGGENDA DEL SOLE
L’ UOVO DI HAL
IL SOLE NERO
LA LEGGENDA DI IMMA
IL RITORNO DI IMMA
LA LEGGENDA DI ALUNA
LA LEGGENDA DEL FLAUTO
SADU, IL SAGGIO
CAPITOLO 4 – LA COPPA
LA NASCITA DELLE CITTÀ
LA LEGGENDA DELLA CAVERNA
LA LEGGENDA DELLA KARDA
IL GIARDINO DEI FIORI SOGNANTI
ALCUNI CENNI SUGLI AUTORI
ALCUNI CENNI SULL’ ILLUSTRATRICE
RINGRAZIAMENTI