Descrizione
Nello Zen, la teoria senza la pratica è considerata meno di nulla.
Quindi bisogna applicarsi e praticare la meditazione ogni giorno, affrontando le difficoltà pratiche della vita quotidiana, mettendovi in pratica ciò che si è imparato a livello intellettuale.
Il termine Zen viene dal cinese “C’hàn” che a sua volta viene dal sanscrito “dhyana”, che significa “meditazione”. Lo Zen può essere visto come una “setta” minore del Buddhismo, il tollerante movimento religioso di pace e amore universale avviato 2500 anni fa da Buddha.
Il termine “buddha” di fatto non è un nome personale ma un titolo onorifico che significa il risvegliato.
Lo Zen parte da un’esperienza pratica che nel ricercare lo sviluppo del proprio Sé o io vero e profondo, permette di vedere la vita nella sua realtà e di sviluppare nelle proprie azioni la saggezza e la compassione mediante l’apprendimento del “non fare”e del “non aggrapparsi”.
Lo Zen è una esperienza caratterizzata da una disciplina rigorosa che ci porterà alla liberazione dai legami nascosti e profondamente radicati che poco a poco si sono formati attorno al nostro essere come delle scorie che ci legano al mondo delle convenzioni e ci ottundono proprio quei sensi che sono l’unico strumento che possiamo utilizzare per “vedere” la realtà intorno a noi.
Lo Zen incoraggia il discente a cercare di raggiungere un alto grado di coscienza di sè e di pace interiore; abbandonando l’egoismo individuale ed imparando a mettere a riposo la mente. Secondo gli antichi maestri, si può allora accedere al flusso eterno dell’attività e dell’energia vitale cosmica che anima ogni cosa, oggetto o essere vivente, presente nell’universo e, di qui, sino alla conoscenza intuitiva della realtà ultima, quella non apparente, situata al di là dei veli di Maya. È questa la saggezza che accede alla spiritualità passando per la porta del silenzio, ma ciò è possibile solo se si riesce a procedere senza venire accecati dal desiderio, dalla ricerca compulsiva di raggiungere “qualcosa”.