Samhain dalle ore 18,00 della sera del 31 ottobre al tramonto del 3 novembre, rappresenta il Capodanno Celtico, tre notti sacre di conclusione meditazione e nuovo inizio poste nel cuore dei Mesi Neri del freddo sonno rigenerante della Natura.
La prima notte, il 31 Ottobre, è riservata ad onorare gli “Dèi”, quegli Esseri Superiori, Entità Spirituali che con le loro elevate vibrazioni energetiche offrono elevazione all’animo umano.
La seconda notte, il 1 Novembre, è dedicata agli Eroi le cui gesta cantate dai Bardi danno un modello di comportamento cui tendere.
La terza notte, il 2 Novembre, è consacrata al culto e alla gratitudine per gli Antenati cui dobbiamo ciò che siamo oggi nel Mondo fisico della manifestazione
Anticamente la data del Capodanno Celtico, che coincideva con Levata eliaca di Antares (Alpha Scorpii),e rappresentava la principale ricorrenza del mondo celtico.
Posta a cavallo tra la fine dell’estate e inizio di un nuovo anno col suo eterno ciclo di stagioni, essa rappresenta la festa sacra per eccellenza. Trinox Samonios, le tre notti sacre convenzionalmente indicate come 31 Ottobre,1 e 2 Novembre: la Notte degli Dèi, la Notte degli Eroi,la Notte degli Uomini (gli Antenati defunti).
In queste notte in cui si socchiudono le porte dei Regni della Notte dei Mondi, rivivendo nel ricordo che salva dall’oblio, gli Antenati possono tornare a darci consiglio conforto e sostegno. Si tratta di un momento di riflessione da dedicare alla Ricerca Spirituale del “chi siamo” e al “ringraziamento” a quanti hanno contribuito a farci “diventare ciò che siamo”, la innumerevole schiera di coloro che ci hanno preceduto che, come una piramide che si erge sotto di noi, ci sorregge e ha contribuito a renderci tutto ciò che siamo: non frutto del caso ma confluire di volontà, energia e potenza, il frutto degli innumerevoli nostri antenati attraverso le Ere.
Le feste celtiche celebrano quei particolari punti spazio-temporali in cui le energie cosmiche trovano i loro momenti di culmine, particolari momenti sacri dell’anno nei quali il mondo terreno e il mondo degli Dei si sovrappongo e, per il “Dru” (Druido, l’uomo che sa) è il momento in cui possono aprirsi le Soglie tra i Mondi.
Di fatto, a Samhain, il tempo umano viene sospeso dall’intervento del Sacro ed è questo che rende possibile l’intrusione del fantastico nel reale. Ai nostri giorni la tradizione sopravvive, scissa in due delle sue componenti. In campo religioso, con il culto dei morti, riaffiora la memoria dell’apertura delle porte dell’aldilà; mentre in campo laico, con i festeggiamenti di Halloween, sopravvive il ricordo della festa, degli aspetti più goliardici e fantastici della ricorrenza. La giovane Chiesa Cristiana ha poi sovrapposto al tradizionale culto degli Antenati la festa di Ognissanti per incanalare la devozione verso i soli progenitori Cristiani, cercando di eclissare il ricordo di Eroi e divinità che illuminarono i millenni precedenti. Oggi per la maggior parte della popolazione tutto ciò si riduce alla festa di Halloween, un pallido e faceto ricordo commercial horror della Morte, stato naturale dei cicli umani oggi temuta e negata e altrimenti cancellata in tutti gli altri suoi aspetti nella moderna società del benessere.
(da “Meditazioni Druidiche nel Tempo Sacro” L.A.Silcan – Keltia Editrice – edizione privata)
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